Bonus casa potenziato col Milleproroghe: sbrigati a redigere l’atto integrativo

Il bonus casa è stato potenziato con la manovra del Milleproroghe. L’atto deve essere redatto nei prossimi giorni: ecco che cosa c’è di nuovo.

Con la circolare n.14/E, pubblicata in data 18 giugno 2024, l’Agenzia delle Entrate ha fornito dei chiarimenti e delle istruzioni dettagliate agli Uffici in merito all’applicazione delle agevolazioni fiscali per quanto riguarda l’acquisto della prima casa per quanto riguarda le persone che hanno meno di 36 anni.

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Il bonus casa per gli under 36 – huntermagazine.it

Su questo tema è stato introdotto il decreto Milleproroghe (Dl n. 215 del 30 dicembre 2024), avvenuto attraverso la Legge n. 18 del 23 febbraio 2024, il quale ha apportato diverse importanti novità per i giovani under 36 che vorrebbero cogliere la palla al balzo per ottenere delle agevolazioni fiscali sull’acquisto della prima casa. La bella notizia è che ora il decreto è stato potenziato con la proroga, questo vuol dire che ci saranno altre importanti agevolazioni da conoscere.

Bonus casa under 36: le novità del decreto Milleproroghe

L’Agenzia delle Entrate ha sottolineato che il Decreto Milleproroghe 2024 ha confermato che gli under 36 con ISEE inferire a 40mila euro l’anno possono continuare a beneficiare dell’incentivo fiscale per l’acquisto della prima casa. Si tratta di agevolazioni che comprendono l’esenzione dalle imposte di registro, catastale e ipotecaria per gli acquisti non soggetti a IVA, mentre è previsto un credito di imposta per quelli soggetti a IVA.

Bonus casa milleproroghe under 36
Le novità del decreto milleproroghe sull’acquisto della casa – huntermagazine.it

Inoltre, la costruzione della casa, i finanziamenti per l’acquisto e la ristrutturazione di immobili abitativi beneficiano dell’esenzione dell’imposta sostitutiva. I giovani che però non sapevano della proroga delle agevolazioni fiscali per la prima casa sono stati aiutati dal legislatore che ha introdotto una norma di salvataggio così da garantire loro un credito di imposta pari alle imposte che sono state versate in eccesso rispetto a quelle che erano dovute.

Si tratta di un credito di imposta che sarà utilizzabile nel 2025, ma il riconoscimento non avviene in modo automatico. L’acquirente, per poterlo sfruttare, deve presentare una dichiarazione formale tramite un atto integrativo. È un documento che deve essere redatto seguendo le stesse formalità giuridiche dell’atto di trasferimento ed è utile per manifestare in modo esplicito la volontà di avvalersi delle agevolazioni fiscali, ma anche per dichiarare di avere i requisiti richiesti per legge.

Nell’atto integrativo ci devono essere: la dichiarazione dell’acquirente  di avere un ISEE valido o di aver inoltrato la Dichiarazione Sostitutiva Unica per ottenerlo; la possibilità di essere stipulato anche dopo il 31 dicembre, ma entro il termine di utilizzo del credito di imposta; l’esenzione dall’imposta di registro, in quanto l’atto è finalizzato solo ed esclusivamente all’applicazione dei benefici fiscali.

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