Il tumore alla vescica si manifesta spesso con un sintomo a cui pochi potrebbero pensare, è invece fondamentale farlo e non perdere tempo.
Preservare la propria salute cercando di avere uno stile di vita sano, a partire dall’alimentazione, rappresenta il primo passo per poter stare bene, anche se a volte potrebbe non essere sufficiente. È proprio per questo che ognuno di noi dovrebbe prestare attenzione ai “segnali” che ci manda il nostro corpo quando si manifestano sintomi che non si sono avuti prima. Questo vale anche per il tumore alla vescica, considerato il quinto caso di tumore nel nostro Paese (25 mila nuovi casi all’anno).
A essere colpito è uno degli organi più importanti del nostro organismo, anche se spesso si tende a sottovalutarlo. La vescica è infatti situata nel basso ventre e si occupa della raccolta e dell’espulsione dell’urina prodotta dai reni. Nei malati le cellule iniziano a crescere in modo incontrollato: il cancro può essere di tipo non infiltrante e si limita alla mucosa (si tratta di quello che viene definito polipo vescicale), mentre è invasivo quando coinvolge la parete vescicale e altri organi.
Capire quali siano i sintomi del tumore alla vescica non può che essere fondamentale, così da sapere quando sia necessario rivolgersi al medico per accertamenti. Non si dovrebbe in modo particolare mai sottovalutare l’ematuria (presenza di sangue nelle urine), che compare nell’80-90% dei pazienti. Questo può essere certamente qualcosa che può emergere anche per altri problemi, ma di cui è sempre bene parlare al proprio medico. Anzi, è più che raccomandabile farlo se questo è accompagnato dal dolore alla minzione, dolore pelvico e necessità di urinare più frequentemente.
Si devono poi conoscere i fattori di rischio che possono accrescere la possibilità di ammalarsi, così da capire se si rientra tra questi. Nel 95% dei casi a incidere è il fumo di sigaretta: i prodotti chimici della combustione contenuti nel fumo di sigaretta vengono assorbiti nel sangue attraverso l’inalazione, a quel punto il sangue, che viene filtrato attraverso i reni, rilascia i prodotti tossici nelle urine, che si trovano nella vescica.
Non si devono però dimenticare anche altri elementi che possono essere tutt’altro che irrilevanti, ovvero l’età, il sesso (nei maschi è quattro volte più diffuso rispetto alle femmine), i fattori ambientali e le esposizioni professionali, il consumo di carne rossa e l’obesità.
Il primo passo da compiere sarebbe quindi quello di smettere di fumare, già questo può ridurre le possibilità di sviluppare un tumore alla vescica di circa il 40% nel giro di soli 4 anni e lo azzera nel giro di 20 anni. Tra le forme di prevenzione utili c’è anche l’evitare di essere costantemente esposti alle sostanze industriali e inquinanti.
Per quanto riguarda la diagnosi, invece, questa è possibile attraverso test diagnostici specifici come l’analisi delle urine per la ricerca di cellule tumorali, l’ecografia, la cistoscopia (un esame endoscopico che permette di visualizzare l’interno della vescica). In caso di dubbi o sospetti è poi necessaria la biopsia, fondamentale per analizzare il tessuto al microscopio.
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