Un concerto evidentemente sventurato: una serie di incidenti impediscono a Fedez di godersi il ritorno sul palco.
Sicuramente un performer si augura che le sue esibizioni diventino virali per la qualità, non tanto per la serie di incidenti ad esse correlati. In particolare, il concerto organizzato sabato 7 settembre a Terranova (Sicilia) forse non rientra tra gli eventi più soddisfacenti per il controverso rapper milanese. Una serie di intoppi infatti hanno ostacolato la corretta realizzazione dei brani ed hanno conseguentemente indispettito il pubblico presente, il quale ovviamente aveva acquistato il biglietto per incontrare Fedez.
In realtà l’ormai ex marito di Chiara Ferragni avrebbe dovuto prevedere il peggio sin dal pomeriggio, considerando che un incidente di percorso ha rischiato di non consentirgli neppure di raggiungere il luogo in tempo. Dopodiché, anche durante la performance, un problema tecnico ha gettato un’ombra sulle capacità canore del noto imprenditore. Quest’ultimo, come succede di consueto, è poi tornato sui social per spiegare la sua posizione nel merito. Ma ripercorriamo insieme il weekend di Fedez, osservando come la tendenza per cui le sfortune non si presentino mai da sole (forse) ha un fondamento di verità.
“Sfortunelli” – il primo commento di Fedez poche ore prima del concerto. Una riflessone dovuta, considerando il tempismo con il quale la ruota della macchina si è lentamente sgonfiata durante il tragitto per raggiungere Terranova. Un incidente di percorso che può capitare, ma che in questo caso rappresentava più un messaggio provocatorio da parte di forze maggiori indefinite. Poiché Fedez è effettivamente riuscito a raggiungere il palco siciliano, ma si è poi dovuto confrontare con un intoppo tecnico non indifferente.
L’autotune non ha funzionato durante l’esibizione, in quanto impostato su una scala armonica diversa da quella del brano. Il risultato non è stato dei migliori in termini di intonazione, tanto che il pubblico ha incominciato a protestare. Il giorno seguente Fedez è intervenuto nel merito della vicenda, reduce dalla presa di coscienza che il video della scadente performance di Sexy Shop era diventato prevedibilmente virale. “Posto che non ho mai detto di essere Celine Dion” – ha esordito il cantante – “anche se l’avesse cantata una persona intonata l’avrebbe sbagliata”.
L’imprenditore ha spiegato che l’autotune segue delle linee armoniche precise e dunque, se sono impostate su una scala diversa da quella del pezzo, confonde inevitabilmente il performer che cerca di destreggiarsi tra la melodia del brano e la prevaricazione del software. “Detto ciò, non vi nascondo che mi girino un po’ le balle” – ha ammesso – “Sexy Shop è stata una m****”.
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