Cosa prevede il Codice della strada a proposito dell’aria condizionata lasciata accesa in auto: a quale caso stare attenti, multe salate
Quando si parla di Codice della strada si fa riferimento ad una tematica estremamente importante, da conoscere e rispettare nel dettaglio. In tale specifico caso, il punto si lega alle vetture e all’utilizzo dell’aria condizionata, in una determinata fattispecie che, qualora volata, può portare a multe molto salate. Ma di che si tratta? Ecco i dettagli a seguire.
L’estate ha portato con sé temperature molto alte e tanto caldo, e proprio in virtù delle elevate temperature sono in tanti a far ricorso all’aria condizionata all’interno della propria vettura, così da trovare refrigerio. Al contempo, a prendere il via è anche l’esodo estivo, con tanti che opteranno proprio per l’automobile, quale mezzo di trasporto per potersi spostare e raggiugnere le destinazioni.
Utilizzare l’aria condizionata in auto può rendere il viaggio maggiormente piacevole, talvolta accenderla può essere una necessità, in particolar qualora ci si ritrovasse nel corso delle ore più calde della giornata. Non tutti però forse sanno che nel caso di un impiego poco corretto, ciò può comportare delle sanzioni rilevanti.
Più nel dettaglio, come spiega Brocardi.it, per quanto riguarda il mantenere l’aria condizionata accesa durante una sosta, si tratta di un comportamento che favorisce l’inquinamento. Quest’ultimo può costituire una violazione del D.Lgs. numero 285/1992, il Codice della Strada. Per quel che riguarda la norma di riferimento, si tratta dell’articolo 157, comma 7-bis.
Tema dunque importante e che desta l’attenzione e l’interesse, quello legato in generale al Codice della Strada, e nel dettaglio all’aria condizionata lasciata accesa durante la sosta. Si tratta infatti, come detto, di un comportamento vietato, secondo la norma suddetta citata.
Più nel dettaglio, tale norma impone il divieto di tener il motore acceso, durante la sosta del veicolo, allo scopo di tenere in funzione l’impianto dell’aria condizionata nella vettura stessa. Per quarto riguarda le sanzioni per coloro che dovessero adottare tale comportamento vietato, l’entità non è affatto trascurabile. La multa infatti può variare da un minimo di duecento ventitré euro, ad un massimo di quattrocento quarantaquattro euro.
Si tratta di una regola in vigore dal gennaio del 2021, la cui introduzione si lega allo promozione di una guida sostenibile ed ecologica, con l’obiettivo di limitare le emissioni di gas serro e dello spreco del carburante nel corso della sosta dell’auto. Tale divieto, si legge, riguarda le vetture a benzina, a diesel, a GPL oppure metano, ma non quelle elettriche.
Per quanto riguarda la quantità di tempo che deve trascorre affinché una vettura si possa ritenere in sosta e non in fermata, Brocardi.it spiega che, al riguardo, non vi è un riferimento esplicito alla durata della sospensione di marcia protratta nel tempo. Vi è dunque in primis la regola del buon senso, ovvero limitare al minimo le condotte poco responsabili che possono arrecare danni all’ambiente.
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