Occhio alle voci di spesa in bolletta, perché ci sono degli elementi che incidono inevitabilmente sul prezzo finale. Ecco i consigli per i consumatori.
Saper leggere la fattura è fondamentale per evitare di pagare importi esorbitanti e, soprattutto, per confrontare le offerte dei vari fornitori sul mercato.
Tutte le bollette sono composte da diverse voci di spesa, alcune comuni a tutti, altre variabili a seconda del consumo e della tipologia di offerta sottoscritta. La regolazione dei costi viene effettuata, a livello centrale, da ARERA, l’Autorità di Regolazione per l’Energia Reti e Ambiente, che suddivide le diverse quote di spesa.
Le componenti di spesa influiscono in modo significativo sull’importo da pagare ogni volta, soprattutto perché ci sono dei costi fissi che determinano una considerevole oscillazione del prezzo finale. Di conseguenza, anche se un cliente non consuma energia elettrica per un determinato periodo, sarà ugualmente costretto a pagare uno specifico importo. In particolare, esiste una voce, espressa in percentuale, che fa aumentare il prezzo finale. Scopriamo di quale si tratta.
Il costo fisso che incide sulla bolletta dell’elettricità: a quanto ammonta?
Non tutti sanno che anche il contatore si paga sulla bolletta della luce. Il contatore rappresenta una quota fissa addebitata ogni mese nella bolletta dell’energia elettrica, precisamente sotto la voce “Trasporto e gestione del contatore“.
Il costo del contatore ricomprende tutte le spese che vanno pagate al distributore locale per assicurare la copertura e il trasporto dell’energia elettrica tramite la rete di distribuzione nazionale; a questo, poi, si aggiungono le spese per l’installazione e la manutenzione dei contatori, che appartengono alle aziende di distribuzione (e non dei clienti, come si potrebbe pensare).
Il costo totale, quindi, è costituito dalle componenti della tariffa di trasporto, distribuzione e misura e dalle componenti tariffarie UC3 e UC6. La spesa per il trasporto e la gestione del contatore è uguale per tutte le tipologie di mercati, sia libero sia tutelato, ed è pari al 20% del totale della fattura. Ovviamente, la somma può variare a seconda della quantità di KW consumati. L’importo è formato da:
- una quota fissa (euro/anno) fissata dall’ARERA;
- una quota potenza (euro/kW/anno) dipendente dalla potenza del contatore;
- una quota energia (euro/kWh) dipendente dalla quantità di energia o gas realmente consumata e trasportata.
In totale, è stato calcolato che i costi fissi sono mediamente il 40% del totale della bolletta (ad esclusione del canone RAI, pari a 90 euro all’anno). Si tratta di un ammontare importante, che incide anche sulla volontà degli utenti di risparmiare, perché il prezzo del contatore si paga anche sulle tariffe più vantaggiose.