La moda dei cibi ultra processati deve finire. L’allarme sulla necessità di misure che limitino il consumo è stato lanciato.
Durante un congresso internazionale dedicato all’obesità, il nutrizionista dell’Università di San Paolo in Brasile che ha coniato il termine “Ultra processato” ha lanciato l’allarme sul consumo dei prodotti industriali. Devono essere trattati come il tabacco.
I cibi ultra lavorati o ultra processati sono prodotti alimentari e bevande che hanno subito trasformazioni specifiche che sono un pericolo per la salute. Carlos Monteiro, nutrizionista dell’Università San Paolo ne ha coniato il termine e ha distinto gli alimenti in quattro classi secondo il sistema NOVA. Gli ultra processati si compongono di molti ingredienti – da cinque in su – tra cui additivi che solitamente non sono usati nelle preparazioni culinarie.
Questi additivi sono aggiunti per esaltare il gusto o coprire sapori poco gradevoli. Hamburger pronti, bevande analcoliche, yogurt aromatizzati, snack salati, salsicce e wurstel fanno parte della lista dei prodotti ultra processati che necessita di grande attenzione in termini di effetti sulla salute. Sono poveri sotto l’aspetto nutrizionale e troppo ricchi dal punto di vista energetico contenendo grandi quantità di zuccheri e pochissime fibre e vitamine.
Gli alimenti industriali che contengono tanto sale, zuccheri, grassi, additivi aumentano il rischio di obesità, diabete e altre malattie croniche. Nello specifico un recente studio ha riscontrato 32 patologie legate ad un consumo eccessivo di prodotti ultra processati. Nonostante questa notizia sia stata diffusa in più occasioni dalla comunità scientifica, tale consumo sembra non diminuire. Secondo il nutrizionista Monteiro servono strategie più aggressive proprio al pari del tabacco.
Nessuna pubblicità, il divieto di vendita nelle scuole, negli ospedali, nei centri pubblici, l’obbligo di inserire scritte su possibili danni alla salute simili a quelle che si leggono sui pacchetti di sigarette e l’introduzione di tasse onerose sono le soluzione suggerite durante il congresso. Il ricavato delle tasse, poi, potrebbe essere utilizzato per sostenere il consumo di frutta e verdura.
Si dovrebbe seguire, dunque, una linea di condotta del tutto equivalente a quella usata per il tabacco. Il fumo provoca danni irreparabili alla salute ma questo dettaglio alquanto rilevante è emerso solo negli anni ’70. I profitti contano più del benessere dei cittadini, la storia si ripete con i cibi ultra processati. Continuano ad essere prodotti, venduti e consumati pur provocando noti problemi di salute. Gli appelli dei nutrizionisti a poco sono serviti fino ad ora, forse c’è reale bisogno di interventi più drastici.
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