È stato uno dei volti più amati della serie tv, dopo l’addio è pronto per affrontare una nuova avventura e i fan lo sosterranno ancora.
Con la quarta stagione si conclude anche la storia di uno dei personaggi più amati dai telespettatori, la sua morte era stata anticipata qualche settimana prima ma il pubblico fa ancora fatica a digerirla. Nel frattempo, fortunatamente, l’attore che lo interpreta stava già architettando il piano B. Non solo la musica, visto che è autore della sigla di Mare Fuori e di tanti altri successi – di recente ha collaborato anche con Lda -, ma anche un nuovo progetto.
Entusiasta, lo ha presentato da pochissimo a Napoli. All’appuntamento sono accorsi in tanti, i fan hanno voluto far sentire il proprio calore, nonostante l’uscita di scena dalla serie tv. Di recente, tra l’altro, ha pubblicato il suo ultimo Ep, contenente sette brani già divorati dagli ascoltatori: “Si è chiuso un cerchio e volevo raccogliere la mia evoluzione musicale, il mio lavoro sul personaggio e la mia esperienza a Napoli”, le sue parole ai microfoni del Corriere della Sera.
Matteo Paolillo pubblica il suo primo libro, si intitola 2045
Non smette di sorprendere Matteo Paolillo, uno dei tanti talenti venuti fuori dall’esperienza di Mare Fuori, visto che di recente ha pubblicato il suo primo libro. Un romanzo distopico intitolato 2045, ambientato in un futuro non troppo lontano segue le vicende di tre ragazzi alle prese con le conseguenze di un avanzamento tecnologico fin troppo tentacolare e oscuro, le ‘macchine’ hanno avuto la meglio sull’uomo.
Noto soprattutto per aver interpretato Edoardo Conte nella serie tv, oltre che per averne scritto la sigla, l’attore ha provato a buttarsi a capofitto su una nuova avventura. Dopo l’addio allo sceneggiato, con la morte del suo personaggio nella quarta stagione, si cimenta con la scrittura.
“Credo che il mondo in cui viviamo oggi metta in pericolo la nostra emotività. Un mondo in cui i sentimenti sono una debolezza e bisogna essere sempre più performanti, come robot” ha dichiarato in un’intervista concessa al Corriere della Sera e poi ha aggiunto: “Ho provato a scrivere delle canzoni ma mi sono reso conto di dover argomentare bene”.