Clamoroso dietrofront della piattaforma di streaming, in catalogo non c’è più spazio per la pellicola. Gli abbonati ora chiedono spiegazioni.
È solo l’ennesimo colpo di scena in casa Netflix, l’azienda californiana sta gradualmente ricalibrando la propria filosofia in merito ai progetti da pubblicare nei prossimi mesi. La metamorfosi che la piattaforma di streaming sta attraversando è probabilmente dovuta all’avvicendamento avvenuto ai vertici, con l’arrivo del nuovo Chief of Content, Dan Lin, pronto a stravolgere definitivamente gli equilibri finora costituiti.
A farne le spese è uno dei film più attesi dell’anno, alla fine non verrà inserito in catalogo. A rivelarlo è stato il New York Times negli ultimi giorni, lasciando di stucco i tantissimi abbonati che non vedevano l’ora di mettere le mani sulla pellicola.
Doveva rappresentare il trionfale ritorno alla regia per la 72enne, considerando che l’ultima esperienza risale al 2017, quando nelle sale uscì Detroit. Per il pubblico, nel frattempo, non resta altro da fare che mettersi l’anima in pace.
Al cinema cosiddetto d’autore verrà concesso sempre meno spazio, sembra sia proprio questa la strada imboccata di recente da Netflix con l’arrivo del nuovo Chief of Content, Dan Lin. Dopo il ‘no’ a una proposta di David Lynch, anche Kathryn Bigelow si è vista chiudere le porte in faccia. La regista che ha vinto due premi Oscar per The Hurt Locker non troverà spazio in catalogo con il suo Aurora, adattamento del romanzo di David Koepp.
Per lei avrebbe significato il tanto atteso ritorno alla regia, con un progetto che aveva alimentato la curiosità del pubblico negli ultimi mesi. L’indiscrezione è stata rilanciata dal New York Times e se per alcuni è stato un fulmine a ciel sereno, altri non si sarebbero aspettati altro dall’azienda californiana, visto che ormai pare sia orientata a puntare tutto sull’intrattenimento formato famiglia.
E chissà se anche altri pezzi da novanta come Noah Baumbach o David Fincher – attualmente sotto contratto – verranno accompagnati alla porta. Quel che è certo è che in futuro ci sarà sempre meno attenzione per pellicole di questo tipo, nonostante abbiano contribuito enormemente al successo della piattaforma in passato – vedasi The Irishman di Martin Scorsese oppure Roma di Alfonso Cuarón.
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