Arriva un brutto dietrofront del governo per quanto riguarda la pensione d’invalidità. Succederò con le nuove rivalutazioni: le ultime.
Gli ultimi due anni sono stati caratterizzati da degli aumenti corposi per le pensioni. Tutti i trattamenti sono stati rivalutati, compresi quelli di invalidità civile ad inizio 2025. Adesso però sembra proprio che ci sia uno stop alla corsa dei prezzi e ci sono buone probabilità che già a partire da questo anno possano arrivare i primi tagli dei tassi di interesse. Questo potrebbe essere una vera e propria buona notizia per l’economia italiana pronta a trarne vantaggio.
Allo stesso tempo però, dal punto di vista delle pensioni vuol dire che gli aumenti degli ultimi due anni faranno parte del passato. Infatti a dare un indicazione del genere ci ha pensato proprio l’ultima indicazione che è stata fornita dal Documento di Economia e Finanza.
Questo ha visto l’approvazione lo scorso martedì da parte del Consiglio dei Ministri. All’interno del documento si parla di un’inflazione dell’1,6%. Se questa percentuale venisse confermato questo vorrà dire che i prossimi aumenti saranno minimi.
Le pensioni di invalidità hanno subito aumenti modesti negli ultimi anni, specie considerando l’impatto dell’inflazione. Nel periodo tra il 2022 e il 2024, queste pensioni hanno registrato un aumento in due fasi: prima dell’8,1% e poi del 5,4%. Nel 2022 le pensioni di invalidità civile ammontavano a 292,55 euro mensili, salendo a 316,25 euro nel 2023 e a 333,33 euro nel 2024. Questi aumenti sono stati accompagnati da un allargamento della platea dei beneficiari, con soglie di reddito che si sono alzate per consentire l’accesso a un numero maggiore di persone.
Tuttavia l’incremento previsto per il 2025 è irrisorio, con un modesto aumento dell’1,6%, che si tradurrà in soli pochi euro in più al mese per i beneficiari. Questo aumento potrebbe non essere sufficiente a compensare l’aumento dei costi della vita, mettendo ulteriormente sotto pressione coloro che dipendono da queste pensioni. Alcuni hanno suggerito che il governo dovrebbe estendere il diritto alla rivalutazione aggiuntiva del 2,7% a queste pensioni, come già avviene per le pensioni di importo inferiore al minimo.
Allo stesso tempo la carenza di risorse potrebbe ostacolare questa possibilità, poiché la prossima legge di bilancio potrebbe essere ancora più carente di risorse rispetto alle precedenti. In conclusione quindi i beneficiari delle pensioni di invalidità potrebbero dover accontentarsi di aumenti minimi nel prossimi futuro. Tutto questo a meno che non vi siano interventi governativi per garantire loro un sostegno più adeguato.
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